Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


Intervista con i White Skull

Recensioni: White Skull

"Will of the Strong"


Intervista con i Thomas Hand Chaste

Recensioni: Where The Sun Comes Down

"Welcome"

Recensioni: Pandora

"Ten Years Like in a Magic Dream"

Recensioni: Black Star Riders

"Heavy Fire"

Recensioni: Kreator

"Gods Of Violence"

Recensioni: Danko Jones

“Wild Cat”


Intervista con i Saxon

Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea

"Faces With No Traces"

Recensioni: Ted Poley

"Beyond The Fade"

 

 

 

 

 

Live Report: Quireboys

THE QUIREBOYS + GONZALES

Teatro Miela, Trieste 

5 Novembre 2013

 

testi e foto di

 

L'accoppiata Quireboys e Bonafide si annunciava personalmente come una delle più interessanti della stagione, con i rockers britannici accompagnati in giro per l'Europa da questi "newcomer" -ma non troppo- svedesi. Peccato che, per motivi personali, i secondi abbiano dovuto abdicare proprio pochi giorni prima di arrivare dalle nostre parti, dovendo dare forfait appena dopo le date nella non lontanissima Svizzera.  Peccato per la loro assenza forzata e all'ultimo minuto, conoscendo loro ci sarebbe stato ancor più da divertirsi, ma comunque ci mettiamo in viaggio Martedì mattina direzione Trieste, tempo di acclimatarci un po' nella città giuliana sferzata da una certa bora ed è già il momento di dirigerci verso il teatro Miela, sede del concerto e a poche centinaia di metri dal nostro B&B. Sono le sei e mezzo e il soundcheck è già finito, così il "collega" triestino Maxx Barzelatto appena giunto dall'ufficio, ci accoglie in attesa di cena con una provvidenziale birra. La cena in centro, a due passi dal locale, doveva essere allietata dalla presenza dei Quireboys tutti, ma Spike ha preferito riposare in albergo, un bene vista l'ottima forma che ci farà vedere sul palco!

 

Quando torniamo al locale, il pubblico sta lentamente affluendo e poco dopo le nove è il turno della band di apertura, i locali GONZALES. Il loro impatto sulla serata è una deflagrazione, peccato per i suoni non proprio ottimali, che hanno rovinato soprattutto la loro esibizione. Peccato perché alla fine loro ci hanno velocemente convinto, certo le casse sembrano quasi scoppiare di fronte alle loro bordate di energia. Loro sfruttano chiaramente il fattore campo coinvolgendo bene i presenti con un punk rock'n'roll con sonorità abbastanza classiche e bollenti e un certo savoir faire, svolgendo alla grande il compito di riscaldamento.

Arriva quindi il momento dell'evento principale, puntuale verso le dieci e mezzo. E la sala è già bella calda e piena per i QUIREBOYS. Gli inglesi sono da poco tornati con un nuovo album, "Beautiful Curse", ottimamente accolto da fan e critica, in perfetto stile Quireboys e lo show di stasera non delude nemmeno lui le attese. I suoni sono leggermente meglio ora, sarà anche per un sound un po' più soft e comunque i britannici fanno passare velocemente tutto in secondo piano. Spike sembra essersi riposato per bene e sul palco è il solito one-man-show, che oltre a passare disinvoltamente da un bicchiere di birra a un calice di vino o quant'altro, attira le attenzioni dei presenti con grande maestria e un magnetismo irresistibile. Le nuove cose si adattano molto facilmente al repertorio, anche se inevitabilmente sono i "soliti" grandi classici a scaldare di più l'atmosfera in sala. Alcuni nuovi passaggi, come l'avvincente "Too Much Of A Good Thing" o la ritmata "Homewreckers And Heartbreakers" su tutte fanno comunque la loro porca figura, anche se accolte meno calorosamente. I lentoni "Mona Lisa Smiled" e "I Don't Love You Anymore", così come le cavalcate di "Hey You" e infine "7 O'Clock", sono pezzi che maggiormente rimangono impressi nella serata triestina, con l'ultima festaiola chiusura temporanea di un set divertente. I presenti rimangono in posizione e come da manuale dopo poco ecco i nostri di nuovo sul palco per un tris finale, fra cui le conclusive "Mother Mary " e "Sweet Mary Ann" incorniciano la prestazione della serata, anche se qualcosa forse mancherebbe ancora (qualcuno ha detto forse "Sex Party"?!). Ci trasferiamo ora dalla sala alla zona bar dove nonostante sia martedì sera, c'è ancora un buon numero di persone: poca attesa, una qualche birretta ed ecco i Quireboys accontentare i fan con foto e autografi, come promesso. La stanchezza del lungo viaggio si fa sentire, così giusto il tempo di salutare l'amico Maxx e facciamo ritorno al B&B nella gelida notte triestina. Certo la trasferta è stata lunga e faticosa, ma lo show dei Quireboys è come sempre una certezza, garanzia di un paio di orette scarse di party rock'n'roll!!