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Recensione: ANATHEMA “Weather Systems”

Anathema "Weather Systems"

(Kscope Records)


Per Chi Ascolta: prog rock atmosferico, Porcupine Tree, Steven Wilson, Pineapple Thief.

Ci sono album che è impossibile provare a descrivere tramite termini tecnici, prettamente da musicisti, ma solo attraverso emozioni. “Weather Systems” è uno di quei lavori che ti lasciano senza parole dopo il primi ascolto, completamente attonita a chiederti se quello che hai ascoltato sia soltanto un disco di musica o molto di più, da tanto che scuote nel profondo. Dalla prima all'ultima nota è un lungo viaggio (anzi forse troppo breve) nel profondo delle anime dei due fratelli Cavanagh e ideale prosecuzione del precedente “We Are Here Because We Are Here”, capolavoro anch'esso. Le atmosfere rarefatte a volte si fanno tempestose (“The Gathering of Clouds”) e trascinano l'ascoltatore lungo un fiume agitato a fare i conti con la propria interiorità. Altre volte ti prendono dolcemente per mano (“Untouchable part 2”) e ti fanno commuovere senza nemmeno avere un motivo preciso per farlo. Sanno toccare le corde più profonde dell'animo come pochi altri hanno fatto con la sottoscritta. Un altro brano da pelle d'oca è “The Storm Before The Calm” con quella prima parte elettronica, liquida, fluttuante, inquietante: il ripetersi ossessivo delle parole che crea sussulti nell'animo e non ti abbandona nemmeno dopo. Da rimarcare il maggiore spazio concesso alla voce femminile di Lee Douglas, prima relegata a ruoli marginali. “Lightning Song” è tutta sua e la interpreta in maniera magistrale, mettendoci veramente l'anima, pathos, fino al climax di chitarra. “The Lost Child” nasce da un sogno di Danny: la melodia iniziale è quella ascoltata nel sonno che ha poi immediatamente riprodotto sul pianoforte per non dimenticarla. In chiusura “Internal Landscapes” è aperta dalle parole di un uomo che offre una testimonianza sulle “near death experiences”, i momenti in cui si è tra vita e morte in cui molti dicono di aver avuto visioni di luce e di persone scomparse da tempo. Il pezzo è quieto, positivo, diviso tra vocals maschili e femminili e si snoda lungo otto minuti luminosi e celestiali. “Weather Systems” è un album per animi puri, sensibili, che non hanno paura di versare delle lacrime (perchè è impossibile non farlo).


 

Momento D'Estasi: Per quest'album più che per qualsiasi altro, lo è ogni minuto.

Colpo Di Sonno: Chiedetelo a certi doomster nostalgici.