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RECENSIONE: Black Trip "Shadowline"

Black Trip "Shadowline"

(SPV/Steamhammer)


Per Chi Ascolta: hard rock e NWOBHM, con tinte Thinlizziane ma non solo...

Tornano agli onori delle cronache gli svedesi Black Trip, ovvero la creatura di Peter Stjärnvind (già con Merciless, Entombed e Nifelheim), imperniata sugli Enforcer Joseph Tholl (qui ai vocalizzi) e Jonas Wikstrand (alla batteria). La "superband" è completata da Johan Bergebäck (ex-Nifelheim e Necrophobic) al basso e Sebastian Ramstedt (già visto nei Nifelheim, alla chitarra). E gli scandinavi lo fanno poco più di un anno dopo il lancio del già buono "Goin' Under" che li aveva fatti già conoscere a molti, anche se di questo fenomeno ci ricordiamo di aver notato già grandi potenzialità alcuni anni orsono in una delle nostre scorribande "svedesi". Se l'esordio sulla lunga distanza aveva lasciato un buon ricordo e ben inquadrava la presenza live dei nostri, ecco che questo secondo full lenght è un deciso passo in avanti, quasi un nuovo inizio per loro. Che si ancora sono profondamente legati a delle sonorità di Thinlizziana memoria (ben distante da quanto le rispettive band di provenienza potrebbero far pensare), stoner rock e heavy metal tradizionale vengono a più tratti citati, ma qui lo fanno con maggiore potenza e personalità, indubbiamente! Si parte alla carica con la veloce "Die With Me" che fin da subito ci fa capire di che pasta sarà il disco, aprendo la strada a due bombe, la catchy "Danger" e alla riuscitissima title track dal coro ancor più d'impatto, che fanno ben capire su che binari si è impostato il lavoro. Energia, potenza, belle melodie, sono un mix che sicuramente colpirà fin dal primo ascolto. E così si scivola via fino alla fine, con la puntata più heavy metal della schiacciasassi "Clockworks", la semplice ma efficace, diretta al punto, "Berlin Model 32" (come gli AC DC insegnano...), giù verso la più epica e combattuta "The Storm", che apre le porte alla più scontata, e conclusiva "Coming Home", un buon riempimento ma nulla di più. Su tutto questo si sente un deciso tocco di magia che sicuramente è arrivato da un certo Nicke Andersson che li ha registrati. Insomma un nome in forte ascesa che attendiamo ora in giro per il mondo a deliziarci con classe ma anche una genuina voglia di spaccare il mondo!


 

Momento D'Estasi: il trittico iniziale stende l'ascoltatore al primo colpo, "Shadowline" su tutte.

Cosa Serve: qualche pezzo con meno mordente ma poca roba, tipo l'attacco finale.