Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


Intervista con i White Skull

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"Ten Years Like in a Magic Dream"

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"Beyond The Fade"

 

 

 

 

 

Recensione: Blanca White "Resurgence Of Rock"

Blanca White "Resurgence Of Rock"

(Indipendent)

Per Chi Ascolta: Hard Rock fine anni '70 / primi anni '80

Ken Savage ed i fratelli Rick ed Austin (quest'ultimo esperto musicista, compositore ed arrangiatore attivo principalmente nel Texas) Schell qualche tempo fa incrociarono le rispettive strade e trovarono di avere in comune la passione per l'hard rock anni ottanta ed il desiderio di realizzare un disco che esprimesse ciò che loro stessi in qualità di fans vorrebbero ascoltare in un disco oggi. Eccoli allora affacendarsi a cercare cantanti per realizzare tale progetto, pescando Paul Shortino (Rough Cutt, Quiet Riot), Terry Ilous (XYZ), Lorraine Lewis (Femme Fatale) e Jeff Paris, vedendo premiate le loro intenzioni e la loro determinazione nel condurre in porto l'idea. Le nove canzoni, prese singolarmente, sono anche piuttosto piacevoli, molto nostalgiche nel far 'risorgere' modalità compositive ed esecutive a cavallo fra gli anni '70 e gli anni '80, e sicuramente le prestazioni vocali dei cantanti aiutano e tanto nell'elevare la qualità finale, ma il songwriting acerbo e ripetitivo, la produzione da demo ed una certa autoindulgenza nel prolungare la durata delle canzoni spesso oltre i cinque minuti e mezzo finiscono col lasciare un pò di amaro in bocca. Come apprezzo il coraggio ed i propositi che hanno animato i promotori di "Resurgence Of Rock", così altrettanto non posso premiare più di tanto i risultati artistici che risultano invero mediocri e banali, che anche nel periodo citato sopra sarebbero risultati anonimi e, probabilmente, privi di particolari riscontri commerciali. Dal loro sito si apprende che Savage ed Austin si accingono a preparare un nuovo album... speriamo siano così modesti da capire gli errori commessi sull'onda dell'entusiasmo e sappiano progredire come auguro loro di cuore.


 

Momento D'Estasi: mi è piaciuta abbastanza la titletrack

Pelo Nell'Uovo: produzione e songwriting di livello inadeguato