Speciale Muskelrock 2019


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Recensione: Death "Vivus!”

Death "Vivus!”

(Relapse Records)

Per Chi Ascolta: Tutti. Perché tutti dovrebbero ascoltare i Death.

Chuck ed i Death hanno cambiato parte della musica metal, sarebbe scorretto nei confronti di un grande musicista non riconoscerne l'importanza storica e culturale. Brutalità e tecnica fuse insieme per forgiare qualcosa di unico e tagliente, un suono riconoscibile tra mille e una voglia di crescere che è stata bruscamente e tragicamente interrotta. La Relapse ( sempre sia lodata ) ci ripropone in un lussuoso pacchetto i 2 live dei Death ( Live in L.A. e Live in Eindhoven registrati nel 1998 e distribuiti nel 2001 ) rimasterizzati e tirati finalmente a lucido. Intendiamoci il suono è ancora piuttosto grezzo, ma il balzo qualitativo compiuto in questa operazione vale assolutamente l’acquisto da parte degli appassionati. Molti di noi non hanno avuto la fortuna di osservare i Death dal vivo, questi due cd sono una ottima alternativa per la ( relativamente ) giovane età. Non vi nascondo il piacere nell’ascoltare per l’ennesima volta la struggente melodia di “Crystal Mountain” urlata dalla chitarra di Chuck, la commozione nell’ascoltare i primi vagiti del genere nella canzone-manifesto “Zombie Ritual” e la corsa a perdifiato di “Spirit Crusher”. In queste 24 canzoni sono condensate anni di passione, idee ed intuizioni dimenticate da troppi musicisti moderni. L'ultima incarnazione della Morta, prima del sonno eterno, è quella che di "The Sound Of Perseverance" : tecnica, passionale e coinvolgente. Non sprecherò ulteriori parole, non serve incensare l'oro. Serve solo investire qualche soldino nelle cose giuste.


 

Momento D'Estasi: Ogni nota è al suo posto. Molto arrosto e niente fumo.

Colpo Di Sonno: Nessuno