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Recensione: Michael Des Barres "Somebody Up There Likes Me"

Michael Des Barres "Somebody Up There Likes Me"

(YesterRock/Universal)

Per Chi Ascolta: Classic Rock, Humble Pie, Free, The Faces, The Rolling Stones, Eddie Money

L'inglese Michael Des Barres ha iniziato la sua avventura nel mondo dello spettacolo sin da bambino, quando negli anni sessanta aveva recitato in teatro e in tv per poi diventare il front-man dei glam-rockers Silverhead dal 1972 (anno di fondazione) al 1974 (anno di scioglimento), entrare quindi a far parte dei Dectective (hard rock act che pubblicò due album in studio ed uno live per la Swan Song dei Led Zeppelin, riprendendo in parte lo stile di Page e soci). Lo si ritrova poi nel 1980 in veste solista, quindi quattro anni dopo incide un album coi Chequered Past e poi sostituisce Robert Palmer nei Power Station apparendo con questi al Live Aid. Nel 1986 registra il presente cd prima di una lunghissima pausa solista interrotta lo scorso anno da "Carnaby Street" a nome The Michael Des Barres Band. Nelle pause discografiche Michael non resta inoperoso ed interpreta il personaggio di Murdoc nella serie televisiva MacGyver, ma annovera anche partecipazioni a Melrose Place, Pink Cadillac (con Clint Eastwood), Nash Bridges, N.C.I.S. e molte altre ancora. Ma torniamo al 1986 e a "Somebody Up There Likes Me", realizzato mentre si stava godendo la popolarità arrivata con MacGyver, e infatti la label dell'epoca (MCA / Gold Mountain Records) non risparmiò sul budget che permise a Michael di circondarsi un team di tutto rispetto partendo dal produttore Bob Rose (Todd Rundgren, The Beach Boys), a ospiti quali Steve Jones (Sex Pistols, Chequered Past), Phil Chen (Jeff Beck, Rock Stewart) e Andy Taylor (Duran Duran, Power Station) e la rinomata sezione fiati Tower Of Power. Purtroppo, anche in conseguenza degli impegni come attore, l'attenzione su questo album scemò rapidamente e dopo tanto tempo viene riesumato in formato cd (anche se nel 1988 in Giappone fu pubblicata una versione cd, non so però quante copie ne furono stampate e distribuite), permettendoci di godere di un buon rock britannico forgiato con la stessa lega che ha reso celebri bands come Humble Pie, Free, The Faces, The Rolling Stones e altri ancora, il tutto con una riverniciata alla Eddie Money. Scimiottando Steve Marriott e Rod Stewart, Des Barres propone dieci canzoni abilmente mixate fra rockers e lenti, brani ben eseguiti e interpretati, compositivamente figli del loro tempo al 100%, pur se ancor oggi diversi di loro non suonano totalmente datate. La delusione per l'indifferenza di critica e pubblico terrà Michael lontano dai microfoni sino allo scorso anno, ma fateci un pensierino se avete qualche euro da spendere in musica di livello ben più che dignitoso, un buon compendio che non vi deluderà.