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Recensione: Dracula Jorn Lande & Trond Holter "Swing Of Death"

Dracula Jorn Lande & Trond Holter "Swing Of Death"

(Frontiers Records)

Per Chi Ascolta: Heavy Rock e Melodic Metal

Jorn Lande,vocalist di eccellenza assoluta e,con ogni probabilità,uno dei più validi in ambito metal,dopo un inizio di carriera contraddistinto da una quantità innumerevole di albums davvero singolari (si pensi ai Mundanus Imperium,ai Millenium e agli Ark),si è dedicato con passione crescente alla realizzazione di dischi heavy rock e a collaborazioni continue con diversi musicisti (come nel caso Allen/Lande).Oggigiorno,sempre sotto l'egida della intraprendente Frontiers Records,il nome di Lande è associato a quello del chitarrista norvegese Trond Holter,meglio conosciuto per la sua militanza nel gruppo hair metal degli Wig Wam con il nome d'arte Sporty. Insieme,i due artisti hanno dato vita a un'opera hard rock,un ambizioso concept album incentrato sulla figura di Dracula.Una buona parte della musica che compone il disco è abbastanza classica per il genere proposto ma si muove su coordinate differenti rispetto agli ultimi lavori solisti del cantante nordico e,seppure lo stile oscilli tra hard rock ed heavy metal,l'ascendenza innegabile di Ronnie James Dio risulta meno marcata del solito.Se la produzione esalta in modo enfatico la voce di Lande,il cui cantato teatrale ed altamente espressivo ben si sposa al formato rock operistico,il lavoro chitarristico svolto da Holter si rivela egregio,sia per la scelta di un suono denso e corposo che per l'esecuzione di riff e assolo impeccabili.Suscita indubbia sorpresa la presenza di alcuni inserti,inabituali per Lande,che rendono l'intero disco affascinante soprattutto sotto il profilo degli arrangiamenti molto ariosi e curati,non lontani dall'influenza dei Queen. "Swing Or Death" può a buon diritto definirsi una rock opera e come tale viene pertanto contraddistinta da quelle che sono di prassi le caratteristiche connaturate ad essa,quali le narrazioni parlate,l'intro e l'outro,gli immancabili interludi che ne scandiscono lo svolgimento complessivo.L'atmosfera evocata è particolarmente oscura e caliginosa nell'introduttiva "Hands Of Your God",sottolineata dal rumore della pioggia e dal lugubre rintocco delle campane,con una chitarra dal suono cristallino in primo piano che disegna un refrain melodico e avvolgente.Il classico mid-tempo "Walk On Water" non si discosta molto dalla produzione in proprio di Lande con la chitarra di Holter a tessere riff in pieno stile Thin Lizzy, mentre i Queen settantiani fanno nuovamente capolino nella title track,costruita su in giro di piano ispirato ed enfatizzata da cori femmiinili eterei e da un break centrale dal sapore celtico."Masquerade Ball" è un'autentica suite,passionale e oscura al contempo,che vede una prova superlativa di Lande dietro il microfono.Il suo caldo registro vocale,profondo e potente,delinea il netto contrasto esistente tra le due parti della canzone,la prima più pacata e romantica seguita da una seconda energica e sferzante,contraddistinta da un finale strumentale magniloquente. Dal punto di vista qualitativo il resto dell'album prosegue nel senso della continuità,con il valore aggiunto apportato dalla cantante Lena Floitmoten la cui voce si integra alla perfezione con quella di Lande in numerosi brani,come nella trascinante "River Of Tears",nella conclusiva "Under The Gun" e nella tenebrosa "Into The Dark".Se l'heavy metal canonico e un poco manieristico di "Queen Of The Dead" si caratterizza come il titolo più vicino al Lande solista,la maggior parte dei brani di "Swing Or Death"se ne discosta in modo sensibile e contribuisce a sottolineare le diverse nature che compongono l'album.A riprova della versatilità del songwriting giunge,quasi inaspettata,la strumentale "True Love Through Blood" dove Holter ha modo di sfoggiare tutto il proprio talento chitarristico.L'album cresce ascolto dopo ascolto,privo di significative cadute di tono o di inutili riempitivi bensì ricco di un hard rock di caratura elevata,striato di venature sia heavy che melodiche amplificate da una produzione eccelsa e da un'esecuzione strumentale egregia.


 

Momento D'Estasi: l'atmosferica "Hands Of Your God",la contagiosa "River Of Tears" e la camaleontica "Masquerade Ball",da ascoltare e ascoltare per apprezzarne appieno la portata

Pelo Nell'Uovo: fermo restando il grande valore del disco,l'unica,in verità superflua,avvertenza ai numerosi seguaci di Lande è che,trattandosi di una rock opera,quest'ultima si muove fino a lambire o percorrere territori che potranno apparire spiazzanti o comunque lontani a tutti coloro che hanno familiarità con il materiale proposto dal cantante norvegese sia da solista che con il progetto Allen/Lande