Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


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Recensione: Edge "Heaven Knows"

Edge "Heaven Knows"

(Escape Music / Frontiers)

Per Chi Ascolta: Hard Rock Melodico nord-europeo, Treat, Urban Tale, W.E.T.

Nuova proposta musicale dalla città di Karlskoga, Svezia, gli Edge sono nati su iniziativa di Jonas Forss (vc, tast, ch) e Tobias Andersson (tast, ch - Shadowland, Seven Wishes), amici da lunga data che non avevano mai avuto l'occasione di comporre musica propria insieme. Due anni or sono Jonas andò a casa di Tobias per sviluppare un'idea e le cose fluirono così bene che decisero di proseguire e comporre/registrare quello che soddisfaceva loro senza porsi alcun limite o compromesso. Preparate dodici canzoni, il duo propose a Torbjörn Brogren (bs - Heads Or Tales) e Olle Rodehn (bt - Shadowland) di completare i ranghi ed ecco ora il risultato della loro dedizione, un hard rock melodico non originale, ma ben fatto, preparato ed eseguito, con le tastiere che offrono un solido supporto a brani che affondano le loro radici nella seconda metà degli anni ottanta. La buona produzione e gli impeccabili arrangiamenti offrono un quid che consente agli Edge di riuscire a non suonare troppo fuori tempo massimo, inoltre gli Edge usano chitarre più heavy rispetto a molti altri competitors potendo così accattivarsi le simpatie anche del pubblico più 'metallaro'. I migliori esempi di tale accostamento risultano essere il brillante rocker "Nowhere To Hide" e la power-ballad "Get Over It" con l'ospite Martina Edoff a duettare con Jonas. Non male il tempo medio "I Believe In Love" e la più svelta "There Is No Other Way", AOR orecchiabili e dai ritornelli facili facili, mentre la forza di "I Could Never Live" sta nel trascinante refrain che eleva il tenore di una canzone alla Terra Nova che purtroppo parte deboluccia. "Right Now" e "To Hell And Back" non sono male, ma sono piuttosto scontate e inconsistenti a dispetto dell'energia profusa, sensazione che affiora anche in "Through The Door" e nella conclusiva "The End Of The World". Restano da segnalare l'opener "Little Girl" (vicina agli Urban Tale) e la vivace "How Long" con l'assolo affidato a Tommy Denander. Le premesse sono buone, non eccezionali quanto godibili e gli appassionati di hard rock melodico scandinavo non si pentiranno di aver dato fiducia agli Edge che sanno costruire ritornelli orecchiabili e arrangiamenti di qualità. Certo, la concorrenza nel campo è agguerrita e per farsi notare i nostri dovranno applicarsi un pò di più.


 

Massima Allerta: la cura negli arrangiamenti e la passione

Pelo Nell'Uovo: si percepisce spesso un senso di incompiutezza, nulla comunque di imperdonabile