Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


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Recensione: Forever Came Calling "What Matters Most”

Forever Came Calling "What Matters Most"

(Pure Noise Records/Rude Records)

Per Chi Ascolta: Punk/Emo, A Dangerous Summer, Carousel Kings

Atteso alla conferma dopo il promettente esordio "Contender" (2012), il quartetto californiano non delude le aspettative piazzando subito la scintillante "August Is Home": pop-punk metallizzato a dovere, suonato con piglio notevole trasporto strabordante. Caratteristiche queste che improntano altresì "Mapping With A Sense Of Direction", splendida nelle sue chitarre taglienti, impasti vocali killer e quella medesima freschezza che bacia la seguente "Substances". "Defenless" pur proseguendo nell'usuale filone lirico emo non fallisce l'obiettivo, parimenti a "Transient (I Don't Miss)", riduzione della velocità di crociera non del livello compositivo, che trova uno dei suoi picchi in "Endangered Innocence", ballad al chiaro di luna fortunatamente priva di stucchevolezza e stilisticamente collocabile nel solco del mega-classico "More Than Words" degli Extreme. La perfetta sinergia potenza/immediatezza di "Indebted" e "Rather Be Dead Than Cool", pur presentando talune affinità con qualcosa degli Against Me!, si pongono come potenziali hits e piace pure la sgroppata tout court "Wish You Well", prologo allo spunto riflessivo "11 Angels In Your Closet", gioco di chiaroscuri abilmente portato a termine. La produzione affidata a Kyle Black, già responsabile del lancio su larga scala dei New Found Glory, ha il pregio di rifinire ulteriormente una proposta che per maturità ed esecuzione risulta assolutamente credibile. Promessi a pieni voti.


 

Massima Allerta: Album ispirato ed assai vario

Colpo Di Sonno: Trascurabile