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L'Antro di Ulisse Vol. XXII


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Recensione: Freedom Call "Ages Of Light"

Freedom Call "Ages Of Light"

(SPV/Audioglobe)

Per Chi Ascolta: happy metal, Helloween, Stratovarius

Riconosciuti universalmente come i paladini del metal gioioso e un po' fighetto, a volte visti con sufficienza dal metallaro con la faccia troppo sporca, ritengo invece i Freedom Call, una band meritevole di attenzione, che nel suo piccolo ha sfornato canzoni di elevata fattura; senza contare che dal vivo, grazie ad un frontman eccezionale come Chris Bay, incarnano alla perfezione lo spirito metal: energia, capacità di trasmettere emozione al pubblico, e quel tocco di sensualità e immagine che piacciono alle donne. Questa raccolta ne celebra i quindici anni di carriera, maturati attraverso sette album e diversi tour. Il primo cd contiene una carrellata dei brani più rappresentativi, diciotto, che spaziano dal power ortodosso di "Freedom Call" alla robusta "Metal Invasion", dalla ruffiana "Mr Evil" alle tastierone anni '80 di "Land Of Light". Da segnalare ben 4 canzoni dall'ultimo notevole lavoro "Land Of The Crimson Dawn". Il secondo cd presenta invece alcune versioni goliardiche di loro successi. Operazione che si addice allo spirito della band, anche se i risultati sono discutibili; ricordo con orrore un tentativo analogo da parte degli Helloween. Prendiamo per quello che sono le riletture mal riuscite di "Hero On Video" in versione ska o di "Metal Invasion" in versione folk, mentre a dire il vero stupisce per intensità "Freedom Call" con sole chitarra acustica e voce. Tra crisi e tempi bui, se qualcuno non li conosce e vuole spendere un po' di soldi per un cd, qua si va sul sicuro.


 

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