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RECENSIONE: H.e.a.t “Adress The Nation”

H.e.a.t “Adress The Nation”

(Gain/Sony Music)


Per Chi Ascolta: AOR, melodic rock, Europe…

Gli svedesi H.e.a.t erano esplosi come La band rivelazione nel panorama AOR/melodic rock europeo solo pochi anni or sono, con un debut omonimo di grandissimo spessore, seguito dal successivo, forse meno fortunato, ma comunque interessante “Freedom Rock”. E quindi, quando sembravano oramai lanciatissimi verso un successo da veri predestinati (vengono dallo stesso sobborgo di Stoccolma degli Europe!), ecco la doccia fredda, il talentuoso singer Kenny Leckremo, abbandona la band per motivi personali e la loro poderosa salita si arresta ancor prima di aver raccolto i doverosi frutti, facendo pensare più di un fan che la loro ascesa fosse terminata lì. La ricerca non dev’essere stata facile, ma dobbiamo dire che, seppur manchi un po’ della “magia” dei primissimi tempi, il nuovo cantante, Erik Grönwall, sembra reggere il confronto, senza sfigurare poi così tanto nel paragone, sfoggiando la giusta grinta e calore, mancando solo un po’ in potenza. E così è con un gran sospiro di sollievo che accogliamo questo “Adress The Nation” che fa ripartire ad altissima velocità la corsa del treno H.e.a.t! Bastano pochi minuti, diciamo la opener “Breaking The Silence” e la successiva “Living On The Run”, primo singolo estratto, a farci capire che sono tornati e non ancora pronti a cadere nel dimenticatoio: anzi, maturati e coadiuvati al meglio dalla produzione di Tobias Lindell (Europe, Hardcore Superstar, Mustasch...) si ripropongono ad altissimi livelli: cori azzeccati e refrain che s’incollano in testa al primo ascolto, riff e melodie al posto giusto, energia e freschezza (seppur parliamo sempre di un disco che pare uscito negli 80s). Qualità che li aveva lanciati nell’olimpo dell’hard rock melodico. L’abbandono di Kenny poteva avere un potenziale distruttivo ed invece oggi possiamo dire che è stato un nuovo elemento che permette al sestetto svedese di crescere e raggiungere nuove vette, senza perdere l’identità della band, ma neppure continuando su binari morti. Un disco breve, dieci pezzi, quarantacinque minuti, che però non ha grandi cali di intensità, passando dalla ballata calda “The One And Only”, dall’energica “Better Off Alone”, dalle atmosfere meravigliose e riempite dal sax di “In And Out Of Trouble”, i cori trascinanti di “Heartbreaker”, i ritmi incalzanti di “It's All About Tonight” fino alla lenta e pacata “Downtown”: un crescendo difficile da arrestare! L’età ancora giovane, è sicuramente un punto a favore, intanto questo terzo album li pone immediatamente fra i nomi dell’anno di questo 2012, un disco assolutamente da avere se siete amanti del genere!


 

Momento D'Estasi: Trovarli di nuovo su questi livelli, con un cantante all’altezza, non era per nulla scontato!

Pelo Nell'Uovo: Difficile da trovare, l’unico pezzo un po’ “debole” pare essere la scontata “Need Her”