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Recensione: InME “The Pride”

InME “The Pride”

(Graphite Records)


Per Chi Ascolta: Rock melodico, emocore, alternative prog.

Molte mode e scenari diversi sono nati e morti sin dall'inizio dello scorso decennio, ma una delle band più dinamiche della Gran Bretagna continua a presentarci nuovo materiale sempre molto valido. Gli Inme tornano con il loro quinto full-length, “The Pride”, e dimostrano come la band sia ancora vivissima nonostante i problemi con l'etichetta abbiano loro tolto le luci della ribalta mainstream. Così come successo a fenomeni passeggeri, anche gli Inme hanno avuto le loro difficiltà a mentenere una line-up stabile, per cui su questa release alla chitarra troviamo Gary Marlow che ha sostituito Ben Konstantinovic. L'album ha anche una finalità ammirevole: il ricavato verrà devoluto in beneficienza alla Pledgemusic Charity e in cambio i fan avranno accesso a materiale esclusivo. “The Pride” inizia con “Reverie Shores” ed è decisamente una traccia interessante con chitarre importanti, assoli e le caratteristiche vocals di Dave McPherson. La melodia la fa da padrone e sarebbe un pezzo di sicuro effetto anche nelle radio di tendenze più commerciali. Questa release è più concentrata sulla struttura canzone classica rispetto al precedente “Herald Moth” che aveva elementi metal e anche qualcosa di prog. Anche i testi sono diversi, più positivi rispetto a quanto proposto prima. Uno degli highlight dell'album è “Moonlight Seabed”. E' una fusione tra chitarre melodiche con basso pulsante e un sorprendente bridge elettronico che crea un pezzo tecnico, ma molto orecchiabile. D'altra parte, “Escape to Mysteryopa” risulta un po' troppo prolissa per essere una ballad, peraltro dalle fortissime influenze prog. L'album si riprende subito con la successiva “Guardian” e “Beautiful Sky Garden”. Entrambe le canzoni hanno un ritmo serrato di batteria e la seconda ha una bella chiusura orchestrale. “The Pride” è un album solido, ricco di melodia, ben composto e godibile. Consigliato a tutti!


 

Momento D'Estasi: Le influenze elettroniche sono ben utilizzate.

Colpo Di Sonno: I momenti più lenti.