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Recensione: Lost Alone “I Am An UFO in This City”

Lost Alone “I Am An UFO in This City”

(Graphite Records)


Per Chi Ascolta: Alternative rock, emocore, Muse..

Chi frequenta gli show live delle grandi band, ha bene in mente chi siano i gruppi spalla, quelle band che, in genere, finiscono trascurate e di cui si segue metà dello show in preda alla noia, sperando solo che terminino presto. I Lost Alone fanno parte della categoria, avendo supportato act del calibro di 30 Seconds to Mars o My Chemical Romance, ma di certo non sono tra quelli che vi faranno invocare a gran voce il nome dell'esibizione successiva. Quest'album contiene abbastanza influenze da poter soddisfare tutti, più nel dettaglio ha dei ritornelli incredibili. Le chitarre sono decise e in forma durante tutto l'album e sono molto vicine ai riff dei grandi inni rock molto più di altra roba che vi capita di ascoltare in giro. Sarebbe stato più semplice trovare una soluzione più semplice, ma i Lost Alone hanno scelto di comporre dei riff abbastanza complessi che rappresentano il fil rouge tra una traccia e l'altra. Ci sono delle canzoni che non puoi fare a meno di immaginare di canticchiare. Ad esempio, “Paradox o n Earth” che non si potrà fare a meno di intonare con gli amici o “UFOria” che sembra fatta proprio per essere suonata live. Non ho potuto fare a meno di notare la somiglianza di stile tra il vocalist Steven Battelle e Matthew Bellamy dei Muse, così come una certa influenza in pezzi come “We Are The Archeology of The Future Past”. L'album di sicuro non annoia ed è perfetto come colonna sonora di un party. Ogni pezzo sarebbe un singolo perfetto, in quanto la qualità è talmente alta da aver curato attentamente i dettagli di ogni traccia. Consigliati agli amanti del rock alternativo.


 

Momento D'Estasi: Tutto l'album è da ascoltare in un fiato.

Colpo Di Sonno: Non si rischia di addormentarsi.