Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


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Recensione: Neal Schon “The Calling”

Neal Schon “The Calling”

(Frontiers Records)


Per Chi Ascolta: guitar hero, jazz, fusion.

Neal Schon aveva giusto giusto quattro giorni liberi e li ha passati a Berkley a registrare questo disco interamente strumentale. Si vede che tra cantanti dispersi e sostituti italiani, portoricani e filippini non ne poteva più, così ha reclutato l’attuale drummer dei Journey Steve Smith, il tastierista Igor Len e il vincitore di Grammy, e ospite negli assoli di Moog, Jan Hammer, e s’è messo a suonare chitarre e basso per questo lavoro tutto suo, dedicato sia ai chitarristi, sia agli amanti del jazz ma anche ai semplici fruitori di atmosfere non verbali. Tra le tracce che preferisco, senza perdersi per forza in disquisizioni tecniche che lasciamo a chi di dovere, “Six String Waltz” è, per i non addetti ai lavori, tra le più accattivanti, pregna di soluzioni melodiose, invece “Irish Field” si perde piacevolmente in sonorità dai colori pastello, e anche le soluzioni orientaleggianti di “Fifty Six” sono degne di nota. Per il resto, dodici tracce interamente strumentali sono un inesauribile pozzo senza fondo di passaggi da scoprire, stili da identificare, sottigliezze da cogliere. Di sicuro i cultori delle sei corde potranno analizzarlo millimetro per millimetro, gli altri ne godranno a volte l’energia a volte la fluidità, magari in sottofondo. Io invece attendo il tour dei Journey con Pat Benatar…


 

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