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RECENSIONE: Sinister “Legacy Of Ashes"

Sinister “Legacy Of Ashes”

(Massacre Records)


Per Chi Ascolta: Death Metal.

Prova veramente convincente per i Sinister, in uscita col nuovo “Legacy Of Ashes”, decimo capitolo della loro carriera. Questo album conferma in maniera definitiva, se ce ne fosse stato bisogno per i più scettici, che la scelta di Aad di lasciare la batteria per dedicarsi alla voce, è stata veramente azzeccata. Le sue linee vocali riportano i Sinister alla brutalità che li distingueva a inizio carriera, al periodo d’oro di “Cross The Styx”, “Diabolical Summoning”. Pietre miliari nella discografia della storia del death metal mondiale. Basti ascoltare l’intro “Herd Of Damnation”, una marcia epica, oscura che fa da apripista a “Into the blind world”, brano schiacciasassi che spazza via l’ascoltatore. I suoni sono si piu’ puliti, più limpidi, ma l’approccio mi porta indietro a quando giravano nel mio stereo i primi lavori. Li avevo trovati un po’ in calo negli ultmi anni, sempre devastanti, ma un po’ persi nel grigiore generale, e ho avuto sempre la pazienza di aspettare il loro album successivo. E il desiderio di ritrovarli in splendida forma si è avverato all’interno delle otto tracce più intro che formano il nuovo “Legacy Of Ashes”. E’ una mazzata. Posso citarvi i brani che personalmente mi hanno impressionato di più, come “Anatomie Of A Catastrophe” brano cadenzato con una sezione ritmica che tiene il freno tirato andando di pari passo con riffs di chitarra veramente azzeccati. O di tutt’altro impatto la successiva “The Sin Of Sodomy”, brano sparato al fulmicotone dove riffs annichilenti si susseguono nella struttura del brano come schegge impazzite. Su questa linea si snoda l’intero album per andare a concludersi con “The Living Sacrifice”, brano che soprattutto nel lavoro di chitarra fa riemergere in tutta la loro fierezza il trademark imposto dai Sinister agli esordi. Da sottolineare come “Legacy Of Ashes” sia iniziato con un’intro epica e maestosa, e come, nella fase finale di “The Living Sacrifice” si vada a concludere in maniera ulteriormente epica e maestosa. E questo riporta direttamente alla struttura di “Cross The Styx”!! Il tempo di rischiacciare in maniera schizofrenica il tasto play e ripartire dalla traccia uno!


 

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