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Recensione: Steve Foglia "Steve In Wonderland"

Steve Foglia "Steve In Wonderland"

(Atomic Stuff Records)

Per Chi Ascolta: hard rock anni settanta

"Steve In Wonderland" è il secondo lavoro solista del batterista ligure Steve Foglia che ritorna sul mercato con questa autoproduzione (promossa dall'intraprendente Atomic Stuff ) a circa tre anni di distanza dalla sua prima fatica in studio "Revenge".Il nuovo album si compone di undici tracce hard rock di chiara ispirazione seventies,tra le quali spicca una cover di "We Are The American Band" dei seminali Grand Funk Railroad davvero notevole per energia sprigionata e per l'esecuzione strumentale dall'elevato tasso tecnico.Se nel recente passato Foglia si era avvalso della collaborazione di artisti del calibro di Mike Vescera (Loudness,Malmsteen) e sopratttutto del mitico Adam Bomb,oggi ci sorprende con la presenza di un Blaze Bailey in grande spolvero che appare sorprendentemente a suo agio in una canzone dagli evidenti richiami blueseggianti come l'iniziale "Fight For Justice",così lontana dal consueto indirizzo heavy metal del cantante di Birmingham. Una robusta sei corde la fa da padrona nella successiva "Few Days To The End" mentre un flavour glam contraddistingue la graffiante e divertente "Numbers".La sleazy "Wrong Hole"gode di un riffing orecchiabile e ruffiano sottolineato da linee pianistiche melodiche e funzionali ad un brano non lontano dallo stile degli Quireboys.Se l'appassionata "Love's Gate" vive di un'ariosa atmosfera AOR,la voce suadente di Francesca Foglia è invece il vero valore aggiunto dell'eterea "Walking In Wonderland", traccia cangiante di lunga durata,sottolineata da un ispirato organo hammond e ravvivata dall'indovinata simbiosi di elementi elettrici e sinfonici."Club 27",omaggio sentito ai numerosi musicisti morti a 27 anni d'età,è un mèlange intrigante di AC/DC e DEEP PURPLE con la tirata "Children's Eyes" supportata da un fresco e fantasioso lavoro batteristico di Foglia che riesce a confermarsi musicista a tutto tondo e non soltanto limitato alla conoscenza approfondita del suo strumento.Il rifferrama pachidermico della conclusiva "Enemy's Collection" viene esaltato dal duetto vocale tra Francesca Foglia e Simone Borsellini dei Fumo Nero in quella che si segnala come la traccia più pesante dell'album.Se si prendono in considerazione le numerose influenze che animano il background musicale di Steve Foglia e l'applicazione profusa dalle numerose guest star partecipanti,questo è un disco che sarà in grado di allietare per molto tempo le giornate degli hard rockers più incalliti.


 

Massima Allerta: "Walking In Wonderland"e "We're An American Band" su tutte, ma qui c'è davvero l'imbarazzo della scelta

Pelo Nell'Uovo: la produzione in alcuni frangenti non all'altezza, ma si tratta di un appunto veniale che non inficia la validità generale dell'album