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Recensione: The V "Now Or Never"

The V "Now Or Never"

(Frontiers Records)

Per Chi Ascolta: Hard'n'Heavy

Frontiers Records,label ormai specializzata in numerose progetti e collaborazioni di artisti metal di vario genere,ha proposto a Veronica (ecco svelato il monicker "The V") Freeman,nota cantante del gruppo power metal statunitense Benedictum,di registrare questo album solista con l'ausilio di Pete Wells,altro membro portante della formazione di provenienza nonchè coautore della maggior parte dei brani del disco,e con la partecipazione di invitati prestigiosi.Oltre ai suoi partners nei Benedictum Rikard St Jernquist e Aric Avina,la Freeman è infatti riuscita per l'occasione ad attorniarsi di artisti del calibro di Michael Sweet (Stryper),Tony Martin (ex-Black Sabbath), Jeff Pilson (ex-Dokken),Jimmy Durkin (Dark Angel),Jerry Dixon (ex-Warrant),Leather Leone (ex-Chastain) e Mike Lepond (Symphony X),soltanto per citarne alcuni.Se si eccettuano le prove vocali di Martin e della Leone,a questi ospiti è spettato il compito di suonare le linee di chitarra e basso,mentre le parti di batteria su Now Or Never sono state affidate a Derek Kerswill (Unearth,Kingdom Of Sorrow)e la produzione a John Herrera.Per questo progetto Veronica Freeman si è allontanata in modo piuttosto sensibile dal suono heavy degli Benedictum per orientarsi verso lidi più melodici.Come conseguenza immediata di questo diverso orientamento assistiamo ad una prova vocale più posata e meno incline ai "ruggiti" ai quali ci aveva abituati la giunonica cantante americana.L'opener "Again"inizia come una canzone canonica del catalogo Benedictum per cambiare poi marcia e tramutarsi in un hard rock melodico di pregevole fattura. Il prosieguo dell'album propone un susseguirsi di brani piuttosto variegati e dal differente approccio musicale come la title track,contraddistinta da un curioso saliscendi vocale,"Roller Caster", dall'innegabile influenza Skid Row,la dokkeniana "Love Should Be To Blame" e "Below Zero", irresistibile per armonie create e per l'accattivante refrain.Un discorso a parte meritano la tellurica L.O.V.E.,una delle tracce più originali e che maggiormente si discostano dall'ensemble del disco in virtù dell' incrocio ispirato chitarra/batteria e del coro esplosivo,e la spigolosa "Love Should Be To Blame" resa oltremodo sensuale dalla bassa tonalità assunta dalla voce della Freeman. L'oscura e atmosferica "Spellbound" richiama alla mente l'hard rock USA anni ottanta mentre "Line In The Sand" è un diamante prezioso che brilla per intensità melodica.Da brividi il duello vocale Freeman/Leone nella potenziale hit "Kiss My Lips",esplosiva per sezione ritmica e resa possente dal suono pieno e corposo delle chitarre.Se la semi ballad "Starshine" vive di arpeggi acustici emozionanti e delle backing vocals di Meliesa Mc Donell,la conclusiva e blueseggiante"King For A Day" è l'occasione di assistere al duetto Freeman/Martin in quella che si rivela la canzone più ricca di groove del disco. "Now Or Never" è un album riuscito,prodotto in modo ottimale e privo di riempitivi, da assaporare dall'inizio alla fine,ricco di canzoni convincenti e in grado di catturare l'attenzione di tutti coloro che amano l'hard'n'heavy nella sua componente più armonica e melodica.


 

Massima Allerta: emerge in modo perentorio la grande versatilità vocale di Veronica Freeman in grado di passare dall'aggressività tipicamente metal a toni più suadenti ed evocativi,quasi soul.

Pelo Nell'Uovo: semplicemente nessuno