Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


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L'Antro di Ulisse Vol. XXII


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Intervista: Glacial Fear

Una carriera ventennale dedicata all'extreme music più sperimentale: questo sono i Glacial Fear. Gianluca Molè ci conduce nei meandri del nuovo ep ("Equilibrium part 2"), all'insegna di quelle violenza ed originalità che hanno da sempre contraddistinto una band che non ha alcuna intenzione di alzare bandiera bianca.

intervista di

 

"Innanzitutto, perché un titolo come "Equilibrium"? A cosa vi riferite?"

"E' ispirato al film di fantascienza del 2002 "Equilibrium" di Kurt Wimmer. Una storia interessante: nello stato immaginario di Libria regna la pace. Il sistema funziona grazie ad un'unica regola ferrea: chiunque riesca ad essere felice verrà immediatamente arrestato. Da qui si è sviluppata l'idea dei due ep suddivisi in part 1 e 2."

 

"C'è un filo conduttore (e se c'è quale) che lega i Glacial Fear del primo mini cd a questo EP?"

"Il filo conduttore, se c'è, credo risieda nel fatto di non porsi limiti nella scrittura dei brani. Di avere ancora la voglia di sperimentare cose nuove. Non ci interessa contare quanti giri ci sono di strofa e cazzate simili. Se un brano pompa...bene ci siamo!"

 

"A livello testuale cosa vi ispira maggiormente?"

"La vita quotidiana , i film horror , che poi a volte si confondono tra loro. Le cose storte che non sopportiamo e tante altre amenità!"

 

"Ad esempio, "Adrenalin Of The Night" è un titolo fortemente evocativo…"

"Qui parliamo di rovesciare l'oppressore nel cuore della notte. E' il brano più ispirato al film a cui ti accennavo :

... ADRENALINE OF THE NIGHT

YOU CAN FEEL IT STRONG

TROUBLES ARE IN SIGHT

ADRENALINE OF THE NIGHT

FUCKUP WHAT IS WRONG

ENEMIES TO FIGHT

LET'S THE ROUND BEGIN

TO US THIS STREET BELONG

SOMETHING CAN'T BE WROTE

SOMEONE IN JAIL WILL WRITE...

 

"Quanto tempo avete impiegato a comporre "Equilibrium". Come si svolge, solitamente, la scrittura di un vostro brano?"

"La scrittura di "Equilibrium part 2" non è stata particolarmente lunga. I brani sono venuti fuori in un paio di mesi agli inizi del 2013. E sono stati registrati a cavallo di questa estate. La part 1, come saprai, è uscita nel 2009 su vinile. Siamo noi che siamo lenti di natura, questa seconda parte ci ha preso più tempo dal punto di vista logistico per vari motivi. Il nostro batterista è rientrato da poco in Calabria dopo una lunga permanenza in Liguria. Adesso abbiamo ripreso a macinare con un ritmo decisamente diverso."

 

"Dopo i Refused, coverizzati nel precedente EP, è la volta dei Killing Joke. Possiamo ritrovare qualcosa di Jaz Coleman e soci nella vostra musica?"

"Beh direi di sì. Sono fondamentali come lo sono stati Ministry , Godflesh, Prong e tanta altra gentaglia."

 

"All'inizio eravate una death metal band. Come è avvenuto il passaggio alle sonorità attuali?"

"Inizialmente (a 18 anni), non nego che avevamo una forte componente death. In particolare, ti confesso che all'epoca andavo pazzo per gli Unleashed, gli Eucharist e tanta altra robetta svedese. Infatti, sul promo '93 queste influenze sono parecchio evidenti. Col tempo siamo passati alla fase keyboards ed agli strani intrecci lisergici del periodo "Frames". Da lì in avanti, col cambio di drummer e bassista, siamo tornati alla base pre-death. Quindi con forti richiami all'HC e trame intricate e metalliche con quelle dissonanze che sono sempre state alla base del nostro guitar work."

 

"Rispetto ai vostri esordi, come vedi la scena italiana? Migliorata o cambiata in peggio?"

"In vent'anni anni ne cambiano di cose nella scena. Alcune in meglio, altre in peggio. Sicuramente ci sono nuovi gruppi che spaccano e questo è sempre un piacere. Quando una band italiana riesce ad imporsi ciò dovrebbe essere orgoglio di tutti. Invece non sempre è così. Ci sono gli squali , devi nuotare in un mare pieno di piccoli squali..."

 

"Domanda da un milione di dollari: perché non siete mai riusciti a firmare per un'etichetta in grado di supportarvi (realmente)?"

"In passato abbiamo avuto delle label che hanno fatto quello che hanno potuto in base ad i loro mezzi e di questo saremo sempre loro grati. Nell'ultimo periodo, invece, le cose sono leggermente cambiate. Mi pare di aver capito che data la crisi, le case discografiche si limitano a mettere soltanto il proprio logo sui cd. Per il resto, deve pagare tutto (stampa/distribuzione) la band. E'diventato un circuito che funziona così. Spero possa cambiare, ma la vedo dura. Ovviamente a noi certe proposte non interessano e continuiamo per la nostra strada. Abbiamo l'esperienza necessaria per registrarci un cd ed autoprodurci!"

 

"Cosa vi spinge a darci ancora dentro, dopo vent'anni passati nell'underground italico?

"Una grande e sincera amicizia. Ed una capacità di mantenere viva la fiamma della passione per la musica che genera il groove che poi esprimiamo in sala prove oppure on stage!"

 

"Maggior errore commesso con i Glaciar Fear e maggiore soddisfazione ottenuta?"

"Di errori ne abbiamo commessi tutti e servono sempre a farti crescere. Le soddisfazioni maggiori sono ogni volta che esce un disco nuovo. E' sempre bello vedere il frutto del tuo lavoro concretizzarsi in un dischetto od in un vinile (come per "Equilibrium part 1")."

 

"Diversamente da tante altre band italiane, avete dato sempre una cura particolare ai vostri artkork. Cosa rappresenta quello di "Equilibrium"?"

"In effetti, gli artwork sono sempre stati parte molto importante di ogni release dei Glacial Fear. I due ep "Equilibrium" sono stati curati da Lux Boned Factory, un artista e musicista messinese (Vapurella) nostro amico da anni. All'epoca, gli spiegai il filo conduttore dei due ep. Ed ha realizzato l'artwork ascoltando il materiale che avevamo appena inciso. In questo modo venne fuori la cover di "Equilibrium part 1" con quei corpi semi-scheletrici in prospettive diverse ed a concludere la nuova cover di "Equilibrium part 2", che rappresenta quei vecchi corpi ormai soltanto scheletrici ad indicare la dissoluzione. "Civil Failure" come brano di apertura del nuovo ep è appunto la materializzazione sonora di quella dissoluzione della civiltà (occidentale)."

 

"La vostra formazione spesso è stata alquanto instabile. Cosa hanno portato ai GF i nuovi membri?"

"La stabilità, una dose non indifferente di violenza sonora, una base ritmica che tremano le pareti e la follia necessaria per continuare questo viaggio sonoro."

 

"Quanto (e se) il fatto di essere originari del profondo Sud ha inciso nella vostra carriera?"

"Profondo Sud=profondo orgoglio. Ma questo non significa che siamo meridionalisti. Ci siamo sempre fatti chilometri su chilometri in giro per l'Italia e ci piacerebbe sentire meno campanilismi. Di certo essere nella nostra posizione geografica non ci aiuta negli spostamenti, tuttavia questo non ci ha mai bloccato. Dove c'è un palco da infiammare siamo pronti a salirci sopra ed a zompare come forsennati!"

 

"Che ne è stato del progetto Lupercalia? Qualche possibilità di riportarli in vita?"

"Non credo nella reincarnazione…sorry! E' stato un progetto estemporaneo con un inizio ed una fine. Non escludo però un ritorno a quelle sonorità sotto altra forma …vedremo!"

 

"Nell'era del download selvaggio, ha ancora senso pubblicare cd (o vinili, come avete fatto in passato)?"

"Me lo chiedo spesso…ma certo che ha un senso! Fra cinquant'anni anni un cd ed un vinile con una bella copertina apribile resisteranno ancora. Sarà un segno del tuo passaggio su questa cazzo di terra. Un mp3 per quanto hi res…boh! Chissà dove andrà a finire? Personalmente non sono un fan delle cuffiette e del lettore tascabile."

 

"A vent'anni dai vostri esordi, quale è l'obiettivo (prefissovi) che avete raggiunto e quale è quello che vi ponete oggi?"

"L'unico obiettivo che abbiamo è suonare live. E riprendere con maggiore continuità a scrivere materiale che ci soddisfi! Non abbiamo sogni di gloria…ma di spaccare dal vivo sì!"