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Intervista: Kamelot

È un Thomas Youngblood che guarda al futuro quello incontrato sul Tour Bus poco prima del concerto dei suoi Kamelot in quel di Bologna il 13 novembre scorso. È un Thomas che pur non dimenticando il passato recente fatto di dubbi e precarietà si tuffa a capofitto nel tour di supporto di “Silverthorn” con una rinnovata fiducia nella band. Il chitarrista americano ha voluto sottolineare l’importanza del nuovo arrivato Tommy, descrivendone i punti forti e la capacità di fare gruppo immediatamente (Youngblood ha voluto ricordare che la nuova voce dei Kamelot si impegna anche come vigile del fuoco, a dimostrazione della “duttilità” e della voglia di fare di Tommy in ogni contesto). Racconta di un “Silverthorn” figlio della storia dei Kamelot e della voglia di ritorna alle melodie che li hanno resi amati dai fan, e ci svela qualche piccolo segreto previsto per il prossimo anno. L’atmosfera cupa di un martedì qualunque bolognese non è stata in grado di smorzare le parole del leader dei Kamelot. Ecco quanto siamo riusciti a carpire da una chiacchierata cordiale e senza troppi peli sulla lingua.

 

di 

 

Saverio Spadavecchia - Per prima cosa Thomas grazie della tua disponibilità e del tempo concessoci. Per prima cosa vorrei chiederti se tu ritieni “Silverthorn” un nuovo punto di partenza per la carriera dei Kamelot.

Thomas Youngblood – Non posso dirtelo ancora con certezza, perché ancora è prematuro. Però posso dirti senza ombra di dubbio che “Silverthorn” sia il disco che i nostri fan desideravano. È il seguito di quello che abbiamo fatto durante la nostra carriera, e credo sia il degno successore di “Ghost Opera”. Potrebbe essere teoricamente un nuovo inizio come hai detto tu, ma credo che in buona sostanza sia un messaggio rivolto ai fan per dire che siamo ancora qua e che vogliamo rimanere dove siamo per molto tempo.

 

S.S. – quindi come pensi i fan abbiano accolto “Silverthorn” ?

T.Y. - Lo hanno accolta in maniera fenomenale. La risposta in termine di vendite ed apprezzamento generale è stata evidente. E tutto questo non può che farmi piacere e far piacere alla band, perché se lavori duramente la risposta positiva dei fan non può che darti una soddisfazione enorme, soprattutto quando vedi i fan andar letteralmente fuori di testa quando suoni le canzoni del nuovo disco. Non voglio dimenticare anche l’apprezzamento dei giornalisti (carta stampata e non) nei confronti delle nostre nuove canzoni.

 

S.S. - Quindi sono stati soddisfatti di sentire canzoni come “Sacrimony” e “Torn” insieme a canzoni estratte da “Epica”, “Karma” e “The Ghost opera”?

T.Y. – Assolutamente. Come tutti i fan anche i nostri vengono per ascoltare le nostre “vecchie” canzoni, ma non per questo dimenticano di apprezzare e cantare le nuove che tu hai citato. Certo, vogliono sentire canzoni come “Karma”, “Center of the universe” ma di sicuro non si tireranno mai indietro nel supportarci mentre suoniamo il nuovo materiale. Non vogliamo negare il nostro passato e la nostra storia, ci mancherebbe altro, ed è per questo che le uniamo al nostro presente.

 

S.S. – E per quello che riguarda il futuro dei Kamelot? Cosa avete in programma nel breve periodo? Oltre ovviamente a questo tour da terminare?

T.Y. – Faremo un tour in Nord America da headliner, ed anche lì ci aspettiamo una grande risposta dai fan visto che sono estremamente contenti del nostro ultimo disco. Abbiamo appena terminato un tour in Nord America di supporto ai Nightwish e siamo stati molto contenti. Probabilmente ritorneremo in Europa la prossima primavera per un tour che coinvolgerà la parte est. Quindi Grecia, la zona Baltica, la Finlandia e poi altre località ancora da pianificare. Ma la cosa più importante nel 2013 sarà la registrazione di un dvd. Non ti so dire di preciso quando e dove sarà ma di sicuro sarà una cosa enorme.

 

S.S. – Quindi un locale di grandi dimensioni o meglio ancora un festival estivo?

T.Y. – Probabilmente in un locale capace di contenere circa 4.000 fan. E probabilmente in Europa, ma ancora non sappiamo dirlo con tutte le certezze del caso. Lo scoprirete a tempo debito (e lo dice sorridendo n.d.a.)

 

S.S. – Guardando al tuo passato come musicista, quale pensi sia il tuo più grande obbiettivo raggiunto?

T.Y. – sicuramente aver scritto e registrato della musica che sia stata importante per qualcuno oltre la stretta cerchia della band e mia personale. È incredibile poter “toccare” l’animo delle persone con la propria musica. E poi è incredibile ricevere attestati di stima da ogni parte del mondo, e-mail che ti ringraziano per questa o quella canzone e per le emozioni che scateni nei fan. È incredibile anche quando scrivono per raccontarti di come la nostra musica sia stata di conforto e supporto in un momento difficile. E poi vedere la gente felice ai concerti, vederli cantare insieme a noi sono soddisfazioni che difficilmente si possono spiegare se non si provano in prima persona. E poi non dimentichiamoci che come musicista, questa passione e professione mi offre la possibilità di andare in giro per il mondo, vedere cose che mai mi sarei immaginato nella mia vita. Ovviamente ho ed abbiamo anche altri sogni ed obbiettivi da raggiungere, come per esempio offrire uno show degno di tale nome ogni serata.

 

S.S. – Siamo giunti alla conclusione Thomas, cosa vuoi dire ai fan italiani?

T.Y. – Grazie per il vostro supporto e per il vostro affetto in tutti questi anni, è una cosa che rende davvero felici. Li ringraziamo perché ci sono stati vicini sempre e soprattutto perché non scaricano i nostri lavori. Quindi non scaricate i nostri cd e non scaricateli in genere. Comprateli e venite a vedere musica dal vivo! Speriamo di vederci al prossimo concerto!