Speciale Muskelrock 2019


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Recensione: Revamp “Wild Card”

Revamp "Wild Card"

(Nuclear Blast)


Per Chi Ascolta: Symphonic metal, Nightwish, After Forever.

Dopo lo split della sua mai troppo compianta ex band After Forever e la nascita dei ReVamp, Floor Jansen ha vissuto una serie di vicissitudini personali, culminate in un esaurimento nervoso fortunatamente ora risolto e poi nella sostituzione di Anette Olzon nei Nightwish. Da quell'esperienza (anche se l'ispirazione non arriva solo da essa). nasce però questo nuovo album della band olandese, il secondo dopo il discreto debutto del 2010. Per stessa ammissione della cantante, l'intenzione era quella di trasmettere il caos emotivo del momento e i ReVamp ci sono riusciti sin troppo bene. Scusate la sottile ironia, ma la band ha forse preteso troppo dai suoi mezzi includendo in soli 50 minuti cambi di tempo, mood, umori, stile in modo poco chiaro e organizzato. La stessa Floor ha esagerato nel tentare un cantato a volte sin troppo forzato e urlato che spesso sfocia nel growl. L'ho molto amata ai tempi degli After Forever e non ho apprezzato questo tentativo di suonare più ruvida, aggressiva, "metal". Preciso che è la mia opinione e ovvio, chi legge può essere tranquillamente di opinione opposta alla mia. Il risultato di questa stratificazione di linee vocali diverse e non solo, è un album molto difficile da digerire, che mostra la corda già verso la metà. Onde non venire accusata di eccessiva negatività, va detto che ci sono momenti piacevoli quali l'emozionante bridge di "Precibus" e la bella "Distorted Lullabies con cori epici a cui ha partecipato anche Marcela Bovio degli Stream of Passion.. Apprezzabile anche "Nothing" e la collaborazione con Devin Townsend in "The Anatomy of A Nervous Breakdown – Nevrasthenia". In estrema sintesi, mi sento di consigliare l'album solo a fan veramente tanto affezionati al genere e a Floor se non si vuole rischiare una piccola delusione.


 

Cosa Serve: maggiore coerenza nel songwriting.

Cosa Funziona: parti strumentali interessanti, bei cori.